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Centinaia di vittime tra morti e feriti dopo diverse esplosioni nella City
LONDRA COLPITA, BOMBE SU METRO E BUS
Scotland Yard: "Un attacco coordinato": Blair lascia il tavolo dei lavori dei leader del G8: "Ma non ci fermeranno"
Un altro attacco terroristico nel cuore dell’Europa. Dopo la strage di Madrid con le bombe sul treno dell’11 marzo del 2004 (192 morti e circa 1500 feriti), questa volta è stata Londra l’obiettivo delle bombe di probabile matrice fondamentalista islamica.
L’aggiornamento del numero delle vittime dei diversi attentati è continuo: si parla di circa 300 persone coinvolte, tra i morti e feriti, metà delle quali comunque in gravi condizioni ma non esistono ancora cifre ufficiali.
Né ci sono ancora rivendicazioni credibili che confermino il sospetto che sia tornata a colpire l’organizzazione di Al-Quaeda, probabilmente con uomini kamikaze, proprio nel giorno in cui i leader dei più grandi paesi industriali del mondo sono riuniti nella vicina Scozia per la riunione dei G8.
Poco prima delle nove arrivano dalle agenzie di stampa di tutto il mondo le prime confuse notizie su alcune esplosioni nella City londinese, il distretto finanziario della capitale. Si parla di decine di feriti intrappolati nelle lamiere, della rete metropolitana bloccata e di altre esplosioni che avrebbero coinvolto alcuni bus.
A poco a poco il quadro della situazione di definisce, le esplosioni sarebbero state sei, cinque in diverse stazioni metro (Aldgate, Edgware Road, King's Cross, Old Street e Russell Square) in alcune delle quali sarebbero strate trovate tracce di esplosivi. Anche un caratteristico bus a due piani sarebbe saltato in aria presso la stazione della metropolitana di Russel Square.
La città a questo punto è bloccata, tutti i mezzi di trasporto pubblico fermi e le autorità invitano i cittadini a non uscire da casa e dagli uffici e le autorità iniziano a ipotizzare precisamente la matrice terroristica delle bombe: Scotland Yard parla di un ”attacco terroristico coordinato”.
Generale è lo sdegno dell’opinione pubblica internazionale, il premier britannico Tony Blair parla al paese poco prima di lasciare i lavori del GB e rientrare immediatamente a Londra e afferma: “Non ci lasceremo femare”. Franco Frattini, il commissario europeo alla Giustizia e alla Sicurezza interna, parla di “terrorismo tornato nel cuore dell’Europa”, anche il Papa interviene subito per manifestare il proprio dolore e il sostegno alle vittime.
Poi tocca ai leader del G8 condannare gli attentati di Londra definiti "un attacco barbarico contro tutte le nazioni. Noi vinceremo, non loro".
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