Una foto che ci mostra la linea delle gambe di Elisabetta.

Guardando più attentamente, possiamo già notare la pienezza delle cosce e quanto, dal ginocchio in giù, ci sia una perdita di "potenza" visiva.

L'incredibile carnosità delle cosce di Elisabetta è resa ancor più esplosiva dall'effetto visivo che genera sul ginocchio. Vediamo come la silhouette generale della gamba possa essere facilmente interpretata come un cono che va sempre più stringendosi verso la caviglia.

Questo effetto tende però a limitare in qualche modo la bellezza stessa di Elisabetta.

Questa immagine ci offre un confronto ideale tra le gambe delle due ragazze. Ammiriamo quanto siano ben modellate le cosce di Elisabetta ma notiamo, a partire dal ginocchio, come le gambe vadano ad assottigliarsi.

Maddalena conserva invece un buon equilibrio fisico e una omogeneità generale tra le forme e gli spessori della coscia, del ginocchio e della caviglia.

Quella omogeneità che in Elisabetta viene persa dal ginocchio in giù.
Le vediamo esili e delicate, come se non potessero reggere il peso della sua potenza fisica.
Le sue gambe risultano anonime, troppo fragili per destare il nostro sguardo.

Ecco un'altra immagine che ci mostra l'esplosione fisica di Elisabetta.
Prendiamo in esame le sue gambe: constatiamo quanto siano sottili dal ginocchio alla caviglia.

Sebbene in questa foto le gambe siano ben in vista, il nostro sguardo parta osservando il seno, scivolando giù per gli addominali e girando per guardare le cosce. Lo sguardo si ferma inesorabilmente alle cosce, perchè dal ginocchio in giù non ci interessa più nulla.