Cerchiamo di capire perchè, nonostante siano sode e dritte, le gambe di Maddalena non risultano ai nostri occhi erotiche quanto queste a fianco.

Osserviamo questa immagine. Raramente ci capiterà di trovarne una migliore per un confronto visivo diretto. Proviamo a cogliere tutti i particolari.

Innanzitutto possiamo ribadire quanto siano esplosive le cosce di Elisabetta. Quanto siano "calde" e particolari mentre quelle di Maddalena risultano sode e toniche ma, tutto sommato, "fredde" e anonime.

Ciò che notiamo in particolare è la differenza di spessore nella zona interna della coscia. Gli adduttori di Elisabetta sono straordinariamente sviluppati e, alla vista, risultano "caldi e morbidi". Sono questi muscoli interni alla coscia che le rendono così erotiche.

Ancora. Questa immagine ci mostra, senza ombra di dubbio, le gambe arcuate di Elisabetta. Osserviamo la differenza tra le due ragazze.

Ma di questo ci occuperemo in dettaglio nella sezione dedicata ai "difetti" (nella pagina principale), anche se non dovremmo parlare propriamente di difetto perchè queste gambe (arcuate, e non storte), restituiscono ad Elisabetta una postura e una camminata particolari che la rendono unica.

Immaginiamo di fare i raggi X alle due veline. le linee gialle ci mostrano la posizione delle ossa delle loro gambe. Indubbiamente, Maddalena sfoggia gambe più dritte ma poco particolari. Quanti di voi saprebbero riconoscerle nascondendo la parte superiore del corpo?

Un dettaglio per quanto riguarda il bacino di Elisabetta: in questa foto le due ragazze non assumono una posizione identica. La nostra mora preferita poggia maggiormente il peso corporeo sulla gamba sinistra (il bacino è più inclinato lateralmente), ed è per questo che sembra più "grassoccia".

Torniamo a parlare dell'erotismo di Elisabetta.
Il confronto diretto con Maddalena (che ripetiamo: ha, tecnicamente, due belle gambe), ci mostra quanto siano importanti gli adduttori per trasmettere visivamente proprio il senso di calore ed erotismo.

Come già detto Elisabetta può vantare adduttori davvero sviluppati e morbidi. Anche se in questa foto le due veline non assumono posizioni identiche, possiamo decifrare tranquillamente l'effettiva differenza fisica mostrata dalle linee gialle. Infatti le gambe evidenziate toccano terra allo stesso modo e presumibilmente con la stessa pressione.
Ma notiamo anche come le gambe d'appoggio siano modellate in maniera differente.

Se nella foto precedente abbiamo visto come si mostrano frontalmente, qui abbiamo un perfetto esempio per esaltare le forme di Elisabetta anche lateralmente.
Occupiamoci delle cosce, ovvero la parte indiscutibilmente più erotica delle gambe. Più avanti, infatti, ragioneremo meglio su cosa i nostri occhi percepiscono dal ginocchio alla caviglia.

La differenza è palese. Il potere erotico di Elisabetta passa inesorabilmente da qui. Non solo, come abbiamo visto, sono sviluppati gli adduttori, osserviamo che anche i bicipiti femorali ci mostrano tutto il loro splendore (la parte posteriore della coscia).
Le belle gambe di Maddalena, invece, non ci danno emozioni particolari. L'attaccatura del gluteo è più blanda mentre in Elisabetta si mostra più netta restituendo corposità al gluteo stesso.
In generale, in Elisabetta, le masse muscolari sono più massiccie e ci mostrano con più facilità la fascia lata e il bicipite femorale.

Osserviamo come Elisabetta sia un'insieme di curve prorompenti, calde ed erotiche.

Nella foto precedente abbiamo visto quanto siano modellate le cosce di Elisabetta e quanto, ad una visione laterale, sia esplosivo il bicipite femorale (la parte posteriore della coscia).
"Bella scoperta, era la gamba d'appoggio, quella in tensione", potrebbe dire qualcuno.

Sorpresa!
Qui a lato Elisabetta ci mostra la potenza del suo bicipite femorale anche quando non è in tensione.
La gamba d'appoggio, infatti, è la sinistra per Elisabetta (la destra per Maddalena) e vediamo come la differenza rimanga ben visibile tra le due ragazze. Maddalena non si fa ricordare per le sue gambe. Non sono erotiche.